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I contributi di questo special issue aprono a nuovi approfondimenti del rapporto tra diritto e neuroscienze. Emerge l'esigenza di sistematizzare più compiutamente il profilo metodologico-epistemologico, così da approdare a cornici affidabili in cui muoversi sul piano applicativo. Se i limiti del riduzionismo neuroscientifico appaiono evidenti, risulta impraticabile il ritorno a quadri puramente mentalistici che ignorino le evidenze empiriche. Analogamente, le nuove acquisizioni in materia di architettura cognitiva spingono a una revisione (quantomeno parziale) di alcune categorie giuridiche e dei loro presupposti impliciti come il volontarismo razionalistico e il meccanicismo della dimensione emozionale. Si tratta di profili fondamentali, etici, giuridici, sociali e, in definitiva, politici. In questo senso, il presente special issue apre importanti piste di analisi invitando la comunità scientifica e i policy-makers a interrogarsi e a valutare con un rinnovato sforzo interdisciplinare le sfide ineludibili che vanno emergendo dall'incontro-scontro tra diritto e neuroscienze.